Posto che nel nostro ordinamento giuridico manca una nozione legislativa di Tributo, occorre preliminarmente collocare il diritto tributario all'interno della più ampia branca del diritto finanziario; più precisamente la nozione di diritto tributario è intimamente collegata alla nozione di attività finanziaria pubblica, ossia quell'attività volta al procacciamento delle risorse economico finanziarie col fine ultimo, attraverso l'erogazione di servizi pubblici, di soddisfare i bisogni della collettività.
Infatti non sempre l'attività economica svolta sul marcato libero è in grado di soddisfare tutti i bisogni della collettività, per questo lo Stato interviene direttamente nella vita sociale, erogando servizi pubblici, quali trasporti, difesa, sanità, giustizia etc..
Lo sforzo contributivo imposto allo stato a ciascun consociato, necessario al procacciamento delle risorse finanziare necessarie al finanziamento dei sopracitati servizi pubblici, prende il nome di tributo.
A questo punto siamo in grado di dare una prima definizione di diritto tributario, ossia quella branca giuridica che ha ad oggetto l'istituzione e la disciplina dei tributi.
Dunque oggetto di studio del diritto tributario sono esclusivamente le entrate tributarie che si caratterizzano da un rapporto giuridico obbligatorio, quindi coattivo, tra l'Ente impositore (Stato ed Enti Locali) e i singoli cittadini della collettività organizzata.
Il progressivo sviluppo del diritto tributario, rispetto ad altre branche del diritto pubblico, è attribuibile al crescente intervento dello stato nella vita sociale col fine di appianare le disuguaglianza, soddisfa i bisogno pubblici, attraverso i servizi pubblici finanzianti per larghissima parta tramite la riscossione coattiva di tributi.
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